Skin vince l'Archiproducts Design Awards
Tra i vincitori della sesta edizione degli Archiproducts Design Awards c’è anche Skin, cge si è si aggiudicato uno dei riconoscimenti della categoria “Finiture”.
Nato nel 2016, il concorso punta a premiare le eccellenze del design, tra soluzioni, materiali e arredi che si contraddistinguono per il loro concept unico e per la loro eccellenza in materia di creatività, tecnologia e ricerca. La giuria – composta da oltre 30 tra designer, studi di architettura, art director, fotografi e hub creativi da tutto il mondo – ha individuato i vincitori delle diverse categorie tra gli oltre 750 prodotti candidati da brand provenienti da ogni parte del mondo.
A dare ancora più valore a questo premio è l'assegnazione a Skin della speciale Menzione Sostenibilità, un riconoscimento volto a segnalare l'attenzione a processi produttivi responsabili e all'utilizzo di materiali green.
Skin è un rivestimento originale, inedito e dalla forte personalità che fonde estetica e tecnologia acustica, completando lo stile dello spazio in cui si inserisce armonicamente. Un complemento d’arredo unico, elegante e allo stesso tempo polifunzionale, un rivestimento decorativo fonoassorbente che trasforma ogni spazio in un luogo confortevole, impreziosendo l’arredo di ogni ambiente assicurando il massimo benessere.
Una soluzione per l'interior design modulare e versatile che oltre alle configurazioni standard offre molte possibilità custom, per creare la composizione e la modalità di posa più adatta alle esigenze di ogni spazio. La collection Skin prevede soluzioni differenti che possono essere applicate a parete (Skin Wall) o in sospensione (Skin Baffle e Skin Ceiling). Uno strumento prezioso per architetti, designer e progettisti con cui avvolgere lo spazio di benessere e design con un’unica soluzione.
SUSTAINABILITY MENTION
But I must explain to you how all this mistaken idea of denouncing pleasure and praising pain was born and I will give you a complete account of the system, and expound the actual teachings of the great explorer of the truth, the master-builder of human happiness. No one rejects, dislikes, or avoids pleasure itself, because it is pleasure, but because those who do not know how to pursue pleasure rationally encounter consequences that are extremely painful. Nor again is there anyone who loves or pursues or desires to obtain pain of itself, because it is pain, but because occasionally circumstances occur in which toil and pain can procure him some great pleasure. To take a trivial example, which of us ever undertakes laborious physical exercise, except to obtain some advantage from it. consequences, or one who avoids a pain that produces no resultant pleasure? On the other hand, we denounce with righteous indignation and dislike men who are so bequiled and demoralized by the charms of pleasure of the moment, so blinded by desire, that they cannot foresee the pain and trouble that are bound to ensue; and equal blame belongs to those who fail in their duty through weakness of will, which is the same as saying through shrinking from toil and pain.